lunedì 28 novembre 2011

Pinocchio incontra il gatto e la volpe


Dal 13 novembre per tutto il periodo natalizio è in scena al teatro cittadino di Wiesbaden lo spettacolo "Pinocchio", tratto, come di certo saprete, dal celebre racconto dello scrittore italiano Carlo Collodi.


La favola di Pinocchio è stata pubblicata per la prima volta nel 1881 sul "Giornale per bambini" con il titolo "La storia di un burattino" prima e  "Le Avventure di Pinocchio" poi.

Già nel 1940 la Walt Disney si ispirò alla storia di Pinocchio per il suo omonimo film d'animazione, rendendo così la favola del fiorentino Collodi famosa in tutto il mondo. Cliccate sul seguente link per vedere il trailer in italiano della versione restaurata  in occasione del 70°anniversario di Pinocchio.

In Italia la storia di Pinocchio è stata più volte adattata al piccolo e al grande schermo e nel 2002 l'attore e regista Roberto Begnigni, fresco di premio Oscar per il film "La vita è bella",  ha girato una propria versione della favola collodiana:





I personaggi di Pinocchio hanno dato origine in italiano a diversi modi di dire, tra cui ad esempio:

- "Se dici le bugie ti cresce il naso" come ricordava la Fata Turchina a Pinocchio: 
 "Le bugie, ragazzo mio, si riconoscono subito! perché ve ne sono di due specie: vi sono le bugie che hanno le gambe corte, e le bugie che hanno il naso lungo: la tua per l'appunto è di quelle che hanno il naso lungo";

- "Ridere a crepa pelle", ossia ridere così tanto da crepare (=morire) come il serpente gigante che, vedendo Pinocchio tutto sporco di fango dopo essere caduto in una pozzanghera, morì letteralmente dal ridere;

- il Paese dei Balocchi (balocco = giocattolo) è un paese di Cuccagna, un luogo immaginario dove si pensa solo a divertirsi, non ci sono obblighi o impegni e "vivere nel Paese dei Balocchi" vuol dire vivere al di fuori della realtà;

- "Fare il grillo parlante" significa dare consigli in modo assillante e continuo come il personaggio della storia che aveva il ruolo di buona coscienza di Pinocchio ma non veniva ascoltato;

- "Essere come il gatto e la volpe", ossia spalleggiarsi l'un l'altro per compiere imprese disoneste come i personaggi della favola, imbroglioni e truffatori inseparabili che riescono regolarmente a raggirare Pinocchio.

Ispirandosi a queste due figure, il noto cantautaore Edoardo Bennato ha scritto la canzone "Il gatto e la volpe"
che fa parte dell'album "Burattino senza fili", uscito nel 1977 e tutto dedicato alle vicende di Pinocchio rilette in chiave di moderna.


Di seguito troverete il video e il testo della canzone con un estratto dal romanzo di Collodi :
"Pinocchio ritrova la Volpe e il Gatto, e va con loro a seminare le quattro monete nel Campo de’ miracoli".



Il gatto e la volpe di Edoardo Bennato, "Burattino senza fili" (1977)



lunedì 21 novembre 2011

Luciano Ligabue

All'estero pochi lo conoscono ma in Italia è un affermato cantante rock che con i suoi concerti riempie gli stadi e vende milioni di dischi!

Questo mese poi è stato particolarmente ricco di riconoscimenti per il rocker emiliano: il 12 novembre gli è stato, infatti, consegnato il Premio Tenco per l'album in acustico "Arrivederci, Mostro!" e due giorni dopo il video della sua canzone "Ci sei sempre stata" si è aggiudicato il Premio Videoclip Italiano 2011 per la sezione "Uomini".

In occasione dell'uscita del suo Triplo CD "Campovolo 2.011", dedicato al grande concerto che il cantautore ha tenuto quest'estate all'aeroporto di Reggio Emilia, vi mostro i video di due sue canzoni con in comune il fatto di raccontare una storia, la cui protagonista è in entrambi una ragazza:

 "Ci sei sempre stata", dall'album del 2010 "Arrivederci mostro"


 "Eri bellissima", dall'album del 2002 "Fuori come va?"


mercoledì 16 novembre 2011

Lo Zucchero della musica

Fino a metà dicembre Zucchero, nome d'arte di Adelmo Fornaciari, il cantante emiliano famoso in tutto il mondo, sarà in tour per presentare il suo nuovo album "Chocabeck" e il 6 dicembre terrà persino un concerto a Francoforte... Se anche voi siete suoi fans, controllate le date del suo tour internazionale: magari scoprirete che presto suonerà anche dalle vostre parti!

Per chi, invece, ancora non lo conoscesse, pubblico il video di una delle mie canzoni preferite: si intitola "Occhi", è stata scritta da Zucchero stesso e pubblicata nell'album "Fly" del 2006.

Chocabeck è una parola del dialetto emiliano: "choca" è qualcosa che fa rumore mentre "beck" vuol dire "becco", quindi significa "becco che fa rumore". Zucchero ricorda che da bambino quando chiedeva al padre cosa ci fosse da mangiare, questi gli rispondeva "dei chocabeck" e lui per assonanza si immaginava una grande torta di cioccolato. Che delusione quando la nonna gli ha spiegato che la risposta significava: "non c’è nulla da mangiare"! 
La famiglia del piccolo Adelmo era, infatti, molto povera.

Ora ascoltate con attenzione la canzone e ditemi, secondo voi, di che cosa parla? Vi sembra una canzone triste o allegra? A chi pensate sia dedicata?



Per i residenti in Germania che, a causa dei diritti GEMA, non riescono a vedere il videoclip originale ecco un link alternativo.

Di seguito, invece, trovere il testo della canzone e un esercizio di ripasso sui pronomi personali e sui possessivi.


martedì 15 novembre 2011

Una ricetta appetitosa...

Anche se non siete dei maghi dei fornelli ecco a voi una ricetta golosa e facile da preparare :
il salame di cioccolato.
Il nome del dolce deriva dalla sua forma ma gli ingredienti non hanno nulla a che vedere con il famoso salume.
  
goloso/a si può dire di una persona che mangia molto volentieri ciò che gli piace oppure di un cibo dal 
                 gusto particolarmente buono e appetitoso.
mago dei fornelli una persona molto brava a cucinare
salame ≠ salume ogni prodotto di carne suina, ossia di maiale, sottoposto ad un processo di salatura
                              e stagionatura (es.: salame, prosciutto crudo e cotto, speck, lardo ecc.)

Guardate la video-ricetta per scoprire gli ingredienti del salame di cioccolato!


Di seguito trovate la trascrizione della ricetta ma mancano i verbi. 

È una buona occasione per ripassare  l'imperativo alla seconda persona plurale (voi) che si coniuga come il presente indicativo.

Presente indicativo           Imperativo
Voi andate in camera. > Andate subito in camera vostra!

L'imperativo con i pronomi
Il pronome si mette dopo il verbo e forma con esso un'unica parola.
Esempio: Prendete il burro e lasciatelo ammorbidire


venerdì 11 novembre 2011

Omaggio a Genova

Oggi rendo omaggio alla città di Genova che una settimana fa, a causa delle forti piogge, è stata colpita dall'alluvione. Grazie ai tanti volontari, gli angeli con il fango sulle magliette, che in questi giorni, spalando il fango,stanno ripulendo la propria città, sono certa che Genova tornerà a splendere, bella come in questo video:



Purtroppo quella della scorsa settimana non è stata la prima alluvione a Genova: nel 1970 il celebre cantautore genovese Fabrizio De Andrè scrisse la canzone "Dolcenera" per ricordare la disgrazia che quell'anno aveva colpito la sua città. Per non dimenticare che l'acqua può essere sì fonte di vita, dolce, ma anche una forza distruttice, nera, ascoltiamo questa canzone:


venerdì 4 novembre 2011

Feste e dolci di novembre

In Italia le festività di novembre si concentrano tutte nei primi giorni del mese.
Il primo novembre si festeggia, infatti, Ognissanti: festa nazionale a tutti gli effetti, ciò significa che non si va né a scuola né a lavoro e così gli italiani ogni anno guardano speranzosi il calendario per vedere se ci scappa il ponte.  
Fare ponte vuol dire fare un giorno di vacanza in più, nel caso in cui la festività comandata cada due giorni prima o dopo il fine settimana (ad esempio il giovedì o il martedì). Quest'anno Ognissanti era di martedì quindi molti italiani ne avranno approfittato per fare un week-end lungo: immaginatevi una sorta di ponte tra l'ultimo giorno di lavoro, venerdì, e il primo giorno di rientro a lavoro, mercoledì.
Benchè il 2 novembre non si stia a casa da scuola o da lavoro, questa data è comunque una ricorrenza importante: la Festa dei morti.

Per ricordare i propri cari defunti le famiglie italiane vanno in visita ai cimiteri, deponendo sulle tombe dei fiori, come crisantemi o quelli che dalle mie parti si chiamano carognette per il loro caratteristico "profumo" (se qualcuno ne conoscesse per caso il nome botanico, prego fatevi pure avanti).


A seconda delle regioni ci sono, inoltre, diverse tradizioni culinarie legate alla commemorazione dei defunti. Da me in Piemonte, ad esempio, si preparano dei biscotti, chiamati "j’òss dij mòrt" (ossa dei morti o ossa da mordere) e se date un'occhiata alla foto, capirete il perché del loro strano nome...

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