giovedì 26 settembre 2013

In che lingua devo dirtelo?

-Silia, bist du ein deutsches Baby? Ja?-
-Ja!-
-Silia, sei una bimba tedesca?-
-No!-

Quando si dice avere le idee chiare! 



Pare che il 26 settembre si celebri la giornata europea delle lingue. Quale occasione migliore dunque per iniziare a raccontarvi la nostra avventura con le prime parole non in una ma ben in due lingue?




Come avrete intuito dal siparietto che apre il post di oggi, la mia piccola Fragola bilingue e chiacchierina ripete tutto... ma proprio tutto! Del tipo che se ci lasciamo scappare una parolaccia, tempo due secondi e la possiamo riascoltare uscire a mo' di eco dalla sua boccuccia innocente.

Naturalmente il vantaggio è che ripete indistintamente parole italiane e parole tedesche e poi soprattutto lavora di  associazioni:  a chiunque ponga la domanda - Chi sono io?- risponde sempre - Papà- e a quasiasi domanda in tedesco dà sempre una risposta affermativa. Questo se non altro mi fornisce un indizio: il mio piccolo folletto di un anno e poco più molto probabilmente riesce già a distinguere le due lingue!

La linguista che in me non può che inorgoglirsi e meravigliarsi ad ogni nuova parolina pronunciata, ripetuta e accompagnata dalla indicazione del suo ditino indice.


Piccole parole crescono.
E poi ci sono quelle parole che nascono in una lingua e crescono in un'altra: al principio c'è stata "Baby" (prestito inglese con cui in Germania si indicano i bambini al di sotto di un anno)  che , deviando per il forse più raffinato francese "bebé", si è trasformato in "bimbi" dopo l'ultima vacanza italiana. Un "bimbi" dal suono distinto e tondo, sempre al maschile plurale e accompagnato da un bel sorriso nei suoi occhietti vispi.


E allora "Ciao!".
Prima con la manina, poi con la t davanti alle vocali e infine regalato a chiunque: per strada, sull'autobus, dal balcone e sulle scale di casa. Un "ciao" che anche qui comprendono ma che se è in vena sostituisce con un allegro "-lo-lo" (che sta per Hallo)... e poi perché non salutare come Ted di Londra (l'orsetto bilingue italo-inglese) con un "Bai" che mamma così ci impiega 5 minuti buoni per capire cosa le voglio dire?!



Restando in tema di prime parole, paroline e parlottii vi annuncio che ho finalmente trovato a chi assegnare il tredicesimo premio per blogger versatili: [Rullo di tamburi]

Il premio va alla mamma e al papà di Nina che nol loro diario on-line, Speakabu, annotano, con una strizzata d'occhio alla filosofia del linguaggio, i primi esperimenti linguistici della loro chiacchierina di due anni.
 

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