In italiano quando un oggetto in tinta unita é di un rosa tenue, si dice che é rosa confetto. I confetti, non confondetevi con il tedesco, non sono coriandoli bensì dolcetti ovali ripieni di mandorle o cioccolato, ricoperti da zucchero cotto a cui vengono aggiunti dei coloranti adatti all'occasione.

Ad esempio per un matrimonio i confetti da regalare agli invitati saranno bianchi, per una festa di laurea rossi e per il battesimo di un bambino azzurri.
Ad esempio per un matrimonio i confetti da regalare agli invitati saranno bianchi, per una festa di laurea rossi e per il battesimo di un bambino azzurri.
Indovinate un po': di che colore saranno i confetti per il battesimo di una bambina?
Avevamo già parlato (qui) del fiocco nascita che in base al colore annuncia il sesso del neonato, ma é sempre stato così?
L'azzurro é sempre stato un colore da maschietti e il rosa da femminucce?
L'azzurro é sempre stato un colore da maschietti e il rosa da femminucce?
Pare di no. La moda del corredino in rosa o azzurro sembra essere nata intorno agli anni '50 con l'introduzione delle prime ecografie che permettevano di conoscere in anticipo il sesso del nascituro. Prima i neonati venivano vestiti per lo più in bianco, anche per una questione di praticità nel lavaggio.
Esistono diverse teorie rispetto all'origine di quest'attribuzione di colori e sembra addirittura che una volta fosse il contrario: l'azzurro, simbolo di purezza, era probabilmente appannaggio delle donne, come dimostrerebbero le numerose Madonne col bambino, ritratte con un manto azzurro.
Dunque ricapitoliamo: l'uso di attribuire il rosa alle bimbe e l'azzurro ai bimbi è piuttosto recente, non se ne conosce con certezza il motivo ma è chiaro che le aziende per l'infanzia abbiano contribuito a far nascere lo stereotipo che il rosa é femmina (e di conseguenza, anche se meno nettamente, l'azzurro sarebbe da maschi).
Anche qui ogni tonalità di colore é un simbolo (verde speranza, rosso come i sentimenti) ma pensate un po' se per assurdo ogni volta che foste speranzosi doveste vestirvi totalmente di verde e ogni qualvolta vi innamoraste di rosso, così solo per farlo sapere al mondo...
Quindi mi domando se é davvero necessario agghindare i propri figli e dotarli di accessori prevalentemente monotoni solo per dichiarare al mondo il loro genere, non sarebbe meglio circondarli di tutta la gamma cromatica lasciandoli liberi dai nostri precocetti su cosa é adatto all'uno o all'altro sesso?
(Avete mai provato a smacchiare una tutina rosa sporca di pappa o pupù?!)
Esistono diverse teorie rispetto all'origine di quest'attribuzione di colori e sembra addirittura che una volta fosse il contrario: l'azzurro, simbolo di purezza, era probabilmente appannaggio delle donne, come dimostrerebbero le numerose Madonne col bambino, ritratte con un manto azzurro.
Quello che a me é meno chiaro é perché tanti genitori (soprattutto di bimbe, ahimé) si adeguino senza fermarsi a riflettere che sì, il rosa
(o l'azzurro) é anche un bel colore ma solo uno dei tanti... Forse il rosa, citando la campagna pink stinks contro gli stereotipi di genere, non puzzerà ma perché non circondare i propri figli di tutti i colori e le possibili sfumature del mondo? Perché fermarsi a due?
Così mi é venuta in mente questa canzone dei Modà che ho sentito spesso la scorsa estate in Italia
(e forse perciò la Fragola pare apprezzare particolarmente):
Come un pittore
Questo post partecipa al Blog Tank di questo mese:
"Rosa è femmina. Uno stereotipo da combattere",
proposto dalla rivista Donna Moderna.